RICOTTA VEGAN DI SOIA

RICOTTA VEGAN DI SOIA

Parlo spesso nelle mie ricette, dell’auto produzione, cioè di iniziare a produrre tutto quello che è possibile. Questo è uno di quei casi. Si riesce con solo un paio di euro a produrre in casa, con gli ingredienti da noi scelti, un buon formaggio morbido dai mille usi.

La ricetta parte dal latte già fatto, ma se avete un buon estrattore e 10 minuti di tempo, producete anche quello: tutto fresco e completamente home made per stupirci da soli.

Ecco gli ingredienti ma, soprattutto, il procedimento per produrla.

1 litro di latte di soia con almeno il 7% di soia come base, senza conservanti, aromi o zuccheri. Perdete due minuti ma leggete bene l’etichetta.

4 cucchiai di aceto di mele

Procedimento:

Portiamo a bollore in una pentola dal fondo spesso il latte. Appena giunge a bollore mettiamo la fiamma al minimo e iniziamo a mettere l’aceto. Ora, l’aceto va messo piano piano, un cucchiaio per volta, perché se ne può sempre aggiungere ma capirete che non sarà possibile poi toglierlo se ne mettiamo troppo. Perché dico questo? Perché in base alla concentrazione della soia e al tipo di aceto, capiterà che ce ne vorrà di meno. Quindi procediamo così per non rischiare di dover buttare poi tutto alla fine.

Versiamo un cucchiaio di aceto nel latte che ancora sobbolle, e mescoliamo, così faremo fino al terzo cucchiaio. Mescoliamo bene e vedremo che inizieranno a formarsi degli agglomerati e che il liquido attorno perderà di colore fino a diventare di un colore giallino quasi trasparente.  Se siete già a questo punto non versate altro aceto, se invece, come dovrebbe accadere, il liquido è ancora un po bianco. Versate il 4° cucchiaio, mescolate bene e delicatamente per non rompere la cagliata.

Ora spegnete la fiamma e posizionate un coperchio sulla pentola, lasciate riposare una decina di minuti.

Passato questo tempo prendete una fuscella di plastica o un colino a maglia fitta, e iniziate a trasferire la cagliata con un un mestolo con i buchi.

Mettete ora la cagliata a sciacquarsi sotto un delicato getto di acqua fredda, fate questa operazione con delicatezza per non far sbriciolare la cagliata. Qualche minuto, rigirandola, dovrebbe bastare per far si che il sapore di aceto se ne vada.

Lasciate la cagliata a scolare su un piano inclinato per un’oretta, poi potrete posizionarla in frigorifero, per lasciarla scolare completamente.

Quanto farla scolare? Dipende dall’uso che ne dovrete fare. Io solitamente, se non ho fretta di utilizzarla, la produco il giorno prima e la lascio scolare per tutta la notte o anche il giorno successivo.

Conclusione: l’unico problema a cui potreste andare incontro è l’utilizzo di troppo aceto. Succederà così che la cagliata non sarà a grossi fiocchi ma a piccoli pallini. Non riuscirete a scolarla se non in una colino a tessuto, o in un colino ricoperto da un canovaccio, ma il risultato sarà deludente, anche perché sarà difficilissimo sciacquarla per cui avrete un prodotto poco compatto e al sapore di aceto.

Non fermatevi se la prima volta non si conclude con una bella ricotta, riprovate. Riprovate cambiando marca di latte e stando sempre molto attenti al momento in cui fermarsi con l’aceto.

Utilizzate questa ricotta per farcire torte salate, per i dolci (basta lavorarla con una forchetta e sarà cremosa e soffice) e per tutto quello che vi ispira.

Potete aggiungere, come faccio spesso io chiamando questa preparazione ricotta strapazzata, un po di passata di pomodoro, curcuma in polvere, sale e un filo di olio evo per avere un secondo piatto gustosissimo, nutriente e fatto con le nostre manine.